Appunti sulla Congrega
della Madonna della Pietra
di Chiaravalle Centrale(Cz)
Un'antica leggenda,riportabile attorno all'anno mille,narra di un umile pastorello che,da uno dei villaggi sparsi nella ridente vallata delle preserre,(come San Biasi, San Gianni,Spirito Santo)risaliva,all'alba di un freddo giorno,il colle del Castello conducendovi il gregge ghiotto dell'erba che cresceva sul pendio. Nel richiamare una capretta,che si attardava a brucare ad un cespuglio,all'improvviso nota una grande luce che indora l'aria,ancora bruna,di quel mattino.In quel vivido bagliore appare una bella signora con un bambino in braccio che dichiara di essere la Santa Madre di Gesu'.Poi siede sopra una grossa pietra giacente nei dintorni:certamente un rudere del vecchio castello semidistrutto da un qualche terremoto o dai devastanti effetti delle continue guerre nella zona.Quindi la Vergine chiede al ragazzo di lasciarle in custodia l'armento e di scendere al villaggio ad avvertire il parroco che facesse costruire,in quel posto ed al piu' presto,una chiesa in suo onore.Il giovin pastore esegue l'invito della '' Madonna della Pietra '';con l'aiuto di sua madre convince il sacerdote incredulo a recarsi sul luogo della mistica apparizione.
La' essi vedono gia' il tracciato delle fondamenta del sacro edificio e,sulla pietra,due impronte:una di un piede della Madonna,l'altra di un piede del suo Divino Figliolo.Gli eventi miracolosi inducono le autorita' civili e religiose a fare erigere una cappelletta che,poi,diviene la chiesa matrice.E' dunque presumibile che fin da allora si sia formato un gruppo di devoti della Madonna della Pietra,tra coloro che seguirono il veggente in quel lontano giorno.Con l'arrivo dei normanni del Conte Rugiero,i vari villaggi si riuniscono intono alla chiesa formando il borgo di Chiaravalle,cosi detto per la luminosita' del cielo.Nel 1537 per desiderio dei fedeli e del rettore Don Antonio Calona, la chiesa di Santa Maria della Pietra di Chiaravalle viene unita all'altra porzione della chiesa di Santa Maria di Vallelonga. Poiche' anche la Madonna di Monserrato vanta una leggenda simile riguardo ad una pietra santa,l'identita' del culto sicuramente avra' favorito il costituirsi di una associazione laicale aggregata alla chiesa matrice.Notizie piu' certe,danno la Congrega della Madonna della Pietra fondata prima del 1745;quindi nel 1744 in quanto il 7 dicembre del 1743 un tremendo terremoto rase quasi completamente al suolo tutto il paese dalla ''Porta Vecchia fino al Castello''.Non potendosi celebrare le sacre funzioni nella matrice diruta fu necessario costruire una chiesetta presso il bosco di localita' Foresta;luoghi che,in parte,erano stati,in precedenza,detenuti dalla chiesa conventuale della Sanita' di Argusto.Nel 1824,il 16 dicembre,su proposta di Mons. Allega,Ministro degli Affari Interni del Regno delle due Sicilie,Sua Maesta' Cattolica,il Re Ferdinando I ,concesse il Reale Assenzio elevando la Congrega a Reale Ariconfraternita con diritto di coabitazione nella Chiesa Parrocchiale.Alla stessa veniva affidato il culto ufficiale della Santissima Vergine sotto il titolo ''della Pietra ''e proclamata,quest'Ultima protettrice di Chiaravalle.All'Arciconfraternita veniva aggregata la ''Congregazione del SS.mo Sacramento''risalente alla fine del 1500 o ai primi del 1600.Di questa non ne e' rimasta traccia,pur avendo essa uno statuto proprio.L'Arciconfraternita era molto attiva nel 1835 visto che la festa della Madonna si svolgeva '' in gran pompa ''nella chiesa della ForestaUna buona vitalita' manteneva ancora verso la meta' del secolo scorso.Di quei tempi si ricorda il Priore Vincenzo Moniaci che suonava ad un organo a canne e mantice a manovella in particolare nella messa della congrega alle 8,30 della Domenica,delle feste comandate e ai funerali dei confratelli.L'associazione comprende,da sempre,un settore femminile detto delle ''Sorelle'' cui fa capo,in caso di necessita',una sorella Zelatrice,componente del comitato direttivo.Nelle processioni e nelle uscite pubbliche i fratelli sfoggiano il caratteristico costume tradizionale:un camice bianco sorretto attorno alla vita da un cordoncino,una mozzetta azzurra che ricade sulle spalle e una fascia scapolare a dopppia faccia;da una parte azzurra,a devozione della Madonna,titolare del sodalizio,dall'altra rossa,a devozione del SS.mo Sacramento.Da qualche tempo i Confratelli ed il Priore indossano anche un grosso medaglione in terracotta, riproducente l'effigie di un'altro,in ottone;l'immagine e' datata 1804.Le Sorelle invece,per maggior praticita',indossano soltanto la fascia scapolare.L'adeguamento dei vecchi statuti e l'esigenza di una diversa programmazione,hanno ridotto l'organico a pochi iscritti,quasi tutti di una certa eta'.Le difficolta' del ricambio generazionale hanno ridotto le attivita' esterne a qualche gesto caritativo e ad una Via Crucis vivente per le strade del paese. A tal proposito l'anziano Priore, Domenico Santoro, ed il nuovo Assistente Spirituale, don Giovanni Giorgio, invitano all'iscrizione, sperando in un rilancio, memori dei fasti del passato.
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